29 dicembre 2006

Robert Walser



Quando morì, all'età di sessantotto anni, Robert Walser era ricoverato da ventisette anni in una casa di cura per malattie mentali. Nel Gennaio 1929 era stato internato nella clinica Waldau di Berna, per noi essere trasferito, quattro anni dopo, a Herisau, in una nuova casa di cura, dalla quale non si sarebbe più allontanato,se non per le sue instancabili passeggiate, fino all'ultima, in quel Natale di cinquant'anni fa. Tutti i suoi libri (da L'assistente a I fratelli Tanner, da Jakob von Gunten a La passeggiata, da I temi di Fritz Kocher a La rosa) sono attraversati dal doppio registro del nichilismo e dell'allegria, una costante combinazione tra l'assenza di qualsiasi finalità edificante dell'azione umana e l'imperturbabile compiacimento dei gesti quotidiani. Frase dopo frase, Walser si muove verso le radici del sentimento intatto, verso un nulla perfetto e felice. Ma sempre senza dramma, rifiutando le tragiche derive romantiche dell'ego ferito, ad esse preferendo passeggiate ironiche e spensierate. Pagine memorabili, fitte di scorci alpini e lampi di poesia, rovesci di pioggia e crostate di formaggio, parole di fuoco e silenzi di fiaba.