29 dicembre 2006

Il filosofi e il male


Stefano Brogi
I filosofi e il male.
Storia della teodicea da Platone ad Auschwitz
Franco Angeli
pagg 286 - euro 23

Perché il male nel mondo? Perché il dolore e la morte? Perché la sofferenza degli innocenti? Perché gli esseri umani soffrono e fanno soffrire ed è così facile incontrare il male e anche il male di vivere? Ci sono due dèi o due opposti principi che governano il mondo? E un Dio onniscente e onnipotente come può coesistere con il male? Se si tenta di giustificare il male come punizione divina, come si giustifica l'infelicità dei giusti e la prosperità degli empi? E non è turpe e inaccettabile l'idea che la sofferenza innocente serva a preparare una futura armonia?

Per indicare un nodo di problemi, tuttora aperti e antichi quanto l'uomo, del quale troviamo tracce in Babilonia, nell'antico Iran, nei miti di Prometeo e di Orfeo, Leibniz coniò (all'inizio del Settecento) il termine "teodicea". L'autore di questa storia della teodicea è riuscito nell'impresa di un lavoro di sintesi che può servire sia ai filosofi sia a quanti, di fronte alle domande poste all'inizio, non si accontentano di risposte banali e ritengono fondamentale rendersi conto delle origini delle nostre convinzioni e credenze.