
Fosco Maraini (1912-2004) etnologo, antropologo, alpinista e fotografo, è stato uno dei massimi orientalisti Italiani. Nel 1937 il suo primo viaggio In Tibet. Nel 1943, lettore di Italiano a Kyoto, fu internato in un campo di concentramento giapponese. Dopo la guerra continuò a viaggiare in Estremo Oriente; insegnò nelle Università di Firenze, Oxford, Sapporo e Kyoto. Tra le sue opere, Segreto Tibet (1951), G-4 Karakorum (1961), Ore Giapponesi (1957), Paropàmiso (1963) e Case, amori e universi (1999).
Tutto era cominciato con un capolavoro assoluto, Segreto Tibet. Il libro, che conteneva il resoconto delle ricerche di Maraini sul campo nel 1937 e nel 1948, e che uscì nel 1951, all'inizio dell'invasione cinese che avrebbe in gran parte cancellato spiritualmente e materialmente il mondo da lui descritto e documentato.
Con quell'opera, sia per il testo, sia per le fotografie, egli contribuì alla creazione di un nuovo genere di trattazione antropologica. Plasmava l'analisi scientifica in una forma in cui l'aspetto umano, e a volte anche quello personale, diventava l'elemento traente del testo e dell'immagine e giustificava il coinvolgimento diretto del lettore, immedesimandolo nell'io narrante.