25 giugno 2008

Elémire Zolla

Mundus Imaginalis sta lavorando a un progetto sull'opera di Elémire Zolla, con la collaborazione di Grazia Marchianò. Su Zolla si è tenuto recentemente un convegno a Pietrarubbia, in provincia di Urbino.

02 maggio 2008

Stefano Faravelli

Mundus Imaginalis sta lavorando alla realizzazione di un DVD di presentazione dell'opera dell'artista torinese Stefano Faravelli, pittore e filosofo, con profonda conoscenza delle tradizioni orientali e occidentali. Questa doppia vocazione di peintre-savant lo orienta verso il carnet di viaggio: nel 1994 esce Sindh Quaderno indiano, raccolta di acquerelli realizzati in India nel corso di un viaggio di tre mesi. Nel 2001 pubblica Nel regno di mezzo, raccolta di acquerelli realizzati in Cina. Nell’autunno 2004 realizza un carnet di viaggio sul Mali, che gli permette di conseguire il primo premio alla Biennale del Carnet du Voyage di Clermont-Ferrand. Il libro è edito in Francia da Gallimard, con presentazione di Daniel Picouly, e in Italia da EDT, introdotto dal grande musicista ‘Ali FarkaTourè. L'ultimo suo lavoro, frutto di un nuovo viaggio in India, è stato pubblicato nel 2007 da EDT col titolo Per vedere l'elefante. (immagine tratta dal sito di Stefano Faravelli - www.stefanofaravelli.it)

24 aprile 2007

Il sufismo e il Mondo Immaginale



Mercoledì 16 maggio alle ore 21 si terrà, presso il salone incontri della Libreria "L'Ultimo dei Templari", a Torino in via San Massimo 44, una conferenza dal titolo "I sette gradi dell'Essere - Il Sufismo e il Mondo Immaginale", tenuta dallo shaikh Elvio Arancio, della confraternita sufi Jerrahi-Halveti.

“Dio è la Luce dei cieli e della Terra. La Sua Luce è come quella di una nicchia in cui si trova una lampada, che custodisce un astro sfavillante, protetto da un vetro. Questa Luce proviene da un albero benedetto, un ulivo né d'Oriente né d'Occidente, il cui olio illumina senza che il fuoco lo tocchi. Luce su Luce. Dio guida alla sua Luce chi Egli vuole.”
Corano (Sura XXIV, 35 -An-Nûr- La Luce)

05 marzo 2007

Geografia Immaginale



Giovedì 22 marzo alle ore 21 si terrà, presso il salone incontri di Casa Martin, a Torino in via Sant'agostino 23/e, una conferenza sulla geografia immaginale dal titolo "La Terra delle Città di Smeraldo - Il Graal e la geografia immaginale", tenuta dal prof.Ezio Albrile, docente di Storia delle Religioni Misteriche presso il Cesmeo di Torino.

“Nella terra della salvezza, nella foresta della salvezza, si erge un monte solitario, la Montagna della Salvezza; il Re Titurel la cinse di mura e vi costruí un ricco castello perché fosse il Tempio del Graal: il Graal allora non aveva una sede fissa, ma vagava, invisibile, nell’aria.”
Albrecht von Scharffenberg - Der jüngerer Titurel (Il giovane Titurel)

12 gennaio 2007

Incontro sulla Pedagogia Immaginale



Giovedì 8 febbraio l'Associazione Mundus Immaginalis organizza un incontro con il professor Paolo Mottana, docente di Filosofia dell'educazione ed Ermeneutica della formazione all'Università di Milano Bicocca. L'argomento di cui si parlerà è la Pedagogia Immaginale, su cui il professor Mottana ha pubblicato, tra l'altro, il libro "L'opera dello sguardo" con l'editore Moretti&Vitali.
L'incontro si terrà a Torino alle ore 18.30 presso Casa Martin, in via S.Agostino 23/M.


"La pedagogia immaginale è orientata a far ritrovare il legame perduto con la tela di reticolari simpatie che, secondo le teorie ermetiche e alchemiche, attraversa tutte le trame dell'essere. Per fare questo coltiva l'Imaginatio vera, una facoltà che allaccia il visibile all'invisibile, consentendo l'accesso al Mondo Immaginale, una terra di mezzo fra il mondo fisico e quello spirituale. La meditazione dell'opera di autentici adepti dell'immaginale come Bonnard e Tarkovskij, e la lezione dei grandi maestri dell'immaginazione, da Bachelard a Durand, da Jung a Corbin a Hillman, permette di trasmutare lo spirituale e il materiale in una nuova feconda congiunzione."

01 gennaio 2007

Il cinema di Tarkovskij e la tradizione russa



Simonetta Salvestroni
Il cinema di Tarkovskij e la tradizione russa
Qiqajon
pagg 280, euro 20

Andrej Tarkovskij è un maestro che abbiamo perso troppo presto, lasciandoci in eredità solo nove film, i cui stessi titoli generano una vibrazione interiore. La sorgiva trascendente è da cercare nella tradizione spirituale russa trasmessa a lui attraverso la mediazione di Dostoevskij ma attinta a figure alonate di luce e santità, vere e proprie icone non solo religiose ma anche culturali. Tanto per fare un paio di nomi, pensiamo a Isacco di Ninive, vissuto nel VII sec., esponente classico dell'ascetica sira, e Simeone il nuovo Teologo, autore mistico bizantino, morto nel 1022. Basterebbe solo riferirci a quel gioiello che è Andreij Rublev, grandiosa parabola non solo della crisi di un artista (il massimo pittore di icone) ma dell'umanità in quanto tale. Nel protagonista, infatti, si raggruma l'oscuro groviglio della disperazione di fronte al male accecante del mondo.

Alla fine irromperà, scandita con il trapasso del bianco e nero al colore, la liberazione salvatica: Rublev dipingerà quella stupenda icona della trinità ora custodita a Mosca, ritrovando la fede e l'arte, la speranza e la vita, la fiducia e la bellezza. La via per gingere alla salvezza non è tanto fuori, quanto dentro di lui. Per scoprirlo gli uomini hanno bisogno di entrare in contatto con una dimensione di armonia e di bellezza. E' la liberazione della bellezza-grazia del mondo, una teofania che reca in se il divino e l'umano e che sboccia dall'amore.

In quell'immenso atlante simbolico che sono i film di Tarkovskij, a partire dall'intesa e tenera Infanzia di Ivan (1962) Salvestroni riesce a far affiorare l'intero tracciato tematico di una vita interiore e di una ricerca che reca sempre in se la stimmata di luce e di sangue della spiritualità.

Poeti americani in Italia



La luce migliore. Poeti americani in Italia.
Medusa
pagg 273, euro 19,50

Scegliere i poeti americani del Novecento nella loro frequentazione con l'Italia pone soltanto l'imbarazzo della scelta, come si può rilevare nella ricca antologia con testo a fronte. Le motivazioni del soggiorno in Italia sono svariate, dal turismo culturale alle affinità elettive, alla personale scoperta, alla rivisitazione delle proprie origini, da Ferlinghetti a Corso, a Ciardi, traduttore di Dante, in tutto una sessantina, a cominciare da Ezra Pound, per il quale l'esperienza italiana, dove visse a lungo e dove morì, appare insieme esistenziale e creativa. Dobbiamo a lui se Dante o Cavalcanti sono stati riposseduti quali poeti contemporanei.

White album




David Quantick
Revolution. Storia del White Album dei Beatles.
Il Saggiatore
pagg 190, euro 18

Delle canzoni del celebre White album (al secolo, semplicemente, The Beatles, copertina tutta bianca, unico doppio della loro carriera) ci rivela tutto un saggio di David Quantick, dal titolo Revolution . E' uno studio attento e preciso che fa capire perché questo lavoro sia così importante nella loro storia e in quella del pop più in generale. Uscì nel Novembre 1968, fortemente influenzato dal viaggio in India e dal soggiorno presso il Maharishi Mahesh. Si tratta di un disco epocale. I Beatles erano nel pieno del loro tempo. Quel suono era il suono del 1968. I Beatles forse non erano abbastanza rivoluzionari, ma quanto a genio e idee musicali non avevano rivali. "Con il White Album i Beatles - conclude giustamente Quantick - dimostrarono di essere in grado di fare qualsiasi cosa. Avevano deciso d prendere il pop e farlo proprio. E' questa l'eredità lasciata dal White Album. Aver liberato milioni di gruppi dalla tirannia del genere. Il White Album mostrò al mondo che la musica pop era a favore della contaminazione, e da allora il mondo non si è più voltato indietro".

29 dicembre 2006

Il totem del lupo




Jiang Rong
Il totem del lupo
Mondadori
pagg 653, euro 19

Sei milioni di copie vendute in Cina, pubblicazioni in corso negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Germania, in Francia e in Russia. Hollywood ha acquistato i diritti e produrrà un film. Le ragioni di questo successo travolgente sono molte e si intrecciano in una trama appassionante. Un lungo racconto autobiografico nascosto dietro i tormenti del giovane Chen Zhen, che nelle praterie della Mongolia scopre la sacralità e la misticità del rapporto fra le tribù erranti di pastori e i lupi padroni dell'altopiano. L'autore Lu Jiamin ha vissuto dal novembre 1967 all'ottobre 1978 nella Mongolia interna dove all'inizio, non avendo un soldo, dormiva in una tenda. Fu durante quella decennale maturazione sull'altopiano che, in solitudine, accompagnato da pochissimi libri infilati nello zaino, studiò i costumi delle popolazioni nomadi, i loro riti, il loro rispetto per la natura e per il lupo, animale totemico della prateria, "Dio senza catene" nella immensità del territorio, paziente, ribelle e coraggioso.

Ombre sulla via della seta




Colin Thubron
Ombre sulla Via della seta
Ponte alle Grazie
pagg 396, euro 18,00

I terremoti della geopolitica hanno avuto poca influenza sulla Via della Seta, né mai l'avranno. A Herat e Kabul, durante lo scontro dell'autunno 2001 fra Talebani e Alleanza filo-americana, nulla funzionava tranne il bazar. Chi percorre la Via della Seta deve sapere che tutto è durato millenni ed è finito appena l'altroieri; le ombre del passato sono lì ad aspettarti. Colin Thubron lo ha scoperto nel suo viaggio solitario alla rovescia, raccontato in Ombre sulla Via della Seta. Marco Polo controcorrente, segue il cammino del sole, va dalla terra incognita cinese fino al Mediterraneo, che gli si apre davanti una sera, con un tuffo al cuore, immensa "distesa di tuono lucente".