29 dicembre 2006

Il conoscitore di segreti


Grazia Marchianò
Elémire Zolla. Il conoscitore di segreti.
Rizzoli
pagg 691, euro 26

"In Italia non incontrò se non fascisti", scrive di se Elémire Zolla, nella lapidaria voce autobiografica pubblicata nell'Autodizionario degli scrittori italiani, alle soglie del suo ultimo decennio di vita. Fin da bambino, a Torino, aveva disprezzato quella peculiare combinazione di intimidazione culturale e ipocrisia settaria che allora si incarnava nel fascismo e che a lui, da sempre poliglotta, abituato a frequenti espatri, più apolide che cosmopolida, sembrava tipicamente italiana.

Ce lo ricorda Grazia Marchianò, a quattro anni dalla morte del marito e nell'ottantesimo anniversario della sua nascita, ne Il conoscitore di segreti: una rigorosa e appassionata ricostruzione - fitta di nuove testimonianze e seguita da una preziosa antologia di inediti - delle sue vite, e del "singolare edificio a più piani che fu la mente zolliana, sfaccettata come un cristallo".

Eugenio Montale nel 1959, sulle colonne del Corriere della Sera, diede di lui quella che forse è la migliore definizione possibile fra le tante, banali o variopinte che gli sono state date: "uno stoico che onora la religione umana e che sente la dignità della vita come un supremo bene."