Peter Hopkirk
Diavoli stranieri sulla Via della Seta
Adelphi
pagg, 320, euro 23,00
L'ultimo libro di Peter Hopkirk racconta le gesta degi uomini che sfidarono le insidie del Turkestan cinese e i suoi demoni protettori per portare alla luce i tesori di lontane civiltà.
Poche altre denominazioni sono capaci di suscitare ancora, come fa la "Via della seta", una serie di emozioni quali l'avventura, il fascino di terre incognite e misteriose, i selvaggi e terribili scenari naturali, i destini di civiltà antiche e moderne, alcune perdute per sempre, altre ancora in vita. "Via della seta" designa quell'insieme di rotte carovaniere e di piste commerciali che partivano dall'estrema Asia Orientale (nelle città che oggi Xian) e, dopo aver attraversato le pianure, le steppe, i bassopiani, i deserti, le alture dell'Asia Centrale si ricongiungevano in alcuni centri di smercio che avrebbero portato viaggiatori e manufatti al bacino del Mediterraneo. Oltre ottomila chilometri sui quali ha viaggiato qualcosa di ben più importante della merce: a partire dal I secolo prima di cristo, sulla Via della seta ha, infatti, viaggiato la storia. E, insieme ad essa, un modello di convivenza ma anche di conflitto: mettendo in contatto popoli, imperi, religioni e tradizioni diverse, carovane di cammelli, commercianti e produttori, soldati e ambasciatori, esploratori e contadini d'oriente e d'occidente, hanno prodotto un irripetibile miscuglio che ha dato frutti sorprendenti e duraturi, ancora ben visibili in una qualsiasi domenica di mercato a Samarcanda (adesso in territorio uzbeko) o a Kashgar (in quella che attualmente è la provincia autonoma cinese dell Xingjian). Un grandioso melting-pot ante-litteram e su vasta scala. Fu seguendo le piste commerciali che il Buddhismo dall'India si diffuse in Cina (lasciando testimonianze artistiche grandiose) e fu lungo la rotta che trovarono ospitalità comunità di cristiani nestoriani, di manichei, di zoroastriani. Fu in quest'area, infine, che l'Islam, quando ottenne il dominio su vaste zone, impose i propri modi, cancellando le tracce delle religioni precedenti.